La superstizione assegna fortuna o malaugurio traendo origine da antichissimi usi e costumi che, nei secoli, si sono tramandati. E nemmeno in tempi moderni riusciamo a staccarci completamente da alcuni “riti”, magari scherzandoci sopra!
Tra le più antiche usanze scaramantiche la firma delle suole delle scarpe della sposa è tra le più rispettate e annoverate. Le amiche single della sposa firmano le suole delle scarpe e, a fine ricevimento, la firma più “cancellata” comunicherà il nome della prossima sposa. Una simpatica tradizione che risulta anche motivo di particolari scatti fotografici da aggiungere all’album di nozze.
In alcune aree del meridione d’Italia il velo della sposa deve essere lungo tanto quanto gli anni di fidanzamento: un metro ogni anno! Quanto dovrebbe essere lungo il vostro?
E sempre in tema una tradizione molto diffusa vuole il velo come l’oggetto prestato, ovvero dato per l’occasione alla sposa da una donna, in relazione di parentela o comunque molto vicina, che ha avuto un matrimonio felice.
A proposito di oggetti prestati è bene sapere che la tradizione indica 5 cose precise che la sposa deve portare il giorno delle nozze: una cosa vecchia a simboleggiare la vita antecedente al matrimonio nel passaggio alla nuova vita; una cosa nuova quale simbolo della nuova vita che si appresta ad affrontare; una cosa prestata, da una persona cara, a testimoniare l’importanza delle persone che restano vicine anche nella nuova vita; una cosa regalata a dimostrazione che l’affetto delle persone è una presenza costante nella vita e una cosa blu che è il colore dell’amore. Ultimamente si è aggiunta anche una cosa rossa a simboleggiare un augurio di lunga passione nel matrimonio.
Poi ci sono le monetine portafortuna, dall’usanza scozzese in cui lo sposo metteva sotto il suo piede una moneta d’argento quale augurio di buona fortuna deriva la tradizione di usare le monete in auspicio di fortuna e ricchezza. In Inghilterra portano bene un sixpence d’argento regalato dal padre e infilato nella scarpa sinistra della sposa e una moneta d’oro regalata dalla madre nella scarpa destra. In Spagna invece è il marito a offrire alla sua sposa tredici monete d’oro che testimoniano la sua volontà a prendersene cura durante il matrimonio. L’Italia gioca però la carta del malocchio scongiurato se lo sposo tiene in tasca una moneta d’argento, oppure la monetina, va bene un centesimo, inserita nell’orlo dell’abito della sposa quale auspicio di fortuna e ricchezza.
Non mancano le superstizioni popolari, molto diverse e tramandate di madre in figlia, che indicano quali sono i giorni, i mesi ed anche i colori fortunati o da evitare. La più nota: “Di Venere e di Marte ne’ si sposa ne’ si parte” perché il martedì appartiene a Marte che è il Dio della guerra e il venerdì è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. Davvero una superstizione! In Norvegia, ad esempio, il venerdì è considerato il giorno più propizio e romantico perché sotto la protezione di venere, dea dell’amore.
Non si sottrae alle regole scaramantiche nemmeno lo sposo… La superstizione più nota e divenuta tradizione diffusa è quella che il futuro marito non possa vedere il vestito della sposa fino al momento della cerimonia. Un’altra usanza vieta allo sposo di ritornare sui propri passi, una volta uscito di casa per recarsi alla cerimonia non può più ritornarvi perché il gesto, inteso come un ripensamento alle nozze, è presagio di sfortune matrimoniali. Il testimone o un amico rientrerà al posto suo in caso di dimenticanze importanti.
Invece l’usanza di prendere in braccio la sposa per attraversare, per la prima volta, la soglia di casa nasce nella Roma antica allo scopo di evitare che la sposa potesse inciampare sulla soglia: evento considerato alquanto infausto che testimoniava l’avversità delle divinità della casa nei confronti della sposa.
Si dice porti sfortuna acquistare nello stesso momento l’anello di fidanzamento e le fedi, così come è di cattivo augurio portare la fede prima delle nozze e poi attenzione a non far cadere le fedi in Chiesa, se dovesse succedere la scaramanzia impone siano raccolte esclusivamente da chi celebra il matrimonio.
Alcuni sostengono che conservare una fetta di torta nuziale per festeggiare il primo anniversario di matrimonio sia auspicio di fedeltà! Provateci, naturalmente conservandola in congelatore!
“Sposa bagnata, sposa fortunata”. Avete mai visto una sposa esultare felice per la pioggia? Questo è infatti un proverbio consolatorio però, poiché tutto è relativo, la credenza della fortuna legata alla pioggia potrebbe trovare ragione nel principio di fertilità legata ai ritmi agricoli dell’antica vita contadina: la pioggia assicura fecondità e abbondanza alla madre terra e alla “sposa futura madre”, una buona consolazione.
Sono invece decisamente di buon augurio i “cake toopers” ovvero gli sposini sulla torta, tornati in auge in questi ultimi anni. Gli sposi in miniatura hanno il compito di sviare e confondere il maligno e quindi proteggere gli sposi.
Il suono del clacson del corteo nuziale arriva dall’usanza di produrre suoni capaci di allontanare gli spiriti maligni dal percorso degli sposi, oggi sarebbe meglio evitare di dar credito al maligno strombazzando all’impazzata come è uso fare per la vittoria alla finale della Coppa del mondo di calcio.
Il suono delle campane all’uscita della chiesa è invece gioioso e da consigliare, anche se non ha nulla di scaramantico perché anticamente aveva solo la funzione di annuncio pubblico dell’avvenuto matrimonio.
Alcuni ritengono che la sposa non dovrebbe guardarsi allo specchio completamente vestita prima di apparire dinnanzi allo sposo, per questo motivo in molte zone d’Italia le spose si vestono e si specchiano lasciando in disparte una cosa (una scarpa, un guanto oppure un orecchino o una semplice forcina decorativa) che verrà indossata prima di uscire e lontano dallo specchio.
Infine la superstizione assegna enorme fortuna agli sposi che nel tragitto verso la cerimonia vedono in cielo un arcobaleno. E allora: buon arcobaleno a tutti!